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Che cosa sarà l’amore se la violenza è essere assenti alla vita?
In questo articolo diamo una prospettiva nuova della legge dell’amore.

Da quando l’uomo esiste, esiste la violenza.

Ciò non significa che l’uomo sia necessariamente violento in sé stesso, ma che c’è qualcosa al suo interno che, a volte, reagisce con una risposta violenta.

Lì dove c’è violenza c’è, certamente, una bassa consapevolezza. Ma di cosa esattamente?

Del mondo interiore e di ciò che esso è e può darci.

Infatti, quando entriamo in contatto con il nostro mondo interiore, scopriamo di poter pensare alla vita in maniera nuova e di poter scegliere di spostarci da quella dinamica (sollecitazione-risposta) che, troppo spesso, ci vede soccombere alla violenza, perdendo completamente la percezione di noi stessi e dell’altro.

Il percorso della violenza, che ci vede devastati dalle emozioni negative, distruttive e dall’incapacità di dominare noi stessi e muoverci verso quel noi migliore di noi, potrebbe definirsi come lo “stato dell’assenza di noi alla vita”.

Allora, che cosa sarà l’amore se la violenza è essere assenti alla vita?

Molto semplicemente, l’amore sarà il suo opposto, cioè la Presenza.

Il fine ultimo di ogni uomo non può che essere il poter dire in modo consapevole: 
Eccomi, sono qui, resto qui. Sono qui nella vita, resto qui presente ad essa, per onorare la vita che è il dono che ricevo in me, respiro dopo respiro, e che mi permette di essere me”.

Infatti, nessuno di noi è senza la vita.

La vita ci permette di manifestarci nel mondo, ma anche di sentirci parte della creazione e, sentendoci parte, di essere agente di trasformazione.

Non si tratta di fare ciò che tutti fanno, o di raggiungere il successo che tutti meritano e hanno diritto ad esprimere. Si tratta di qualcosa di molto più profondo ed elevato.

Si tratta di sentire che l’amore mi avvicina a te.

Si tratta di capire che l’amore fa sì che io comprenda la necessità dell’unità, la necessità di un miglioramento che divenga comune, via, evoluzione: chiunque tu sia, rispecchiandoti in me, mi permetti di guardare me stesso/a in te.

Soltanto l’amore è in grado di aprirmi a questa triplice dimensione: io e te insieme (sviluppo), io e te in cammino (crescita), io e te capaci di lasciare ogni attaccamento (evoluzione).

L’amore, quindi, è quell’elemento senza il quale nulla esiste per me.

Solo attraverso l’amore io posso sentire il dono che mi viene fatto dalla vita e capire che la vita stessa è stata creata per me, perché essa sia agente di cambiamento.

E, quindi, c’è questa relazione di reciprocità tra noi e la vita che soltanto l’amore rende chiaro e forte.

Infatti, solo coloro che accolgono l’amore credono che il cambiamento sia possibile.
“Eccomi, io sono qui.
Io resto qui.
Perché sono consapevole di essere parte di questo insieme.
Perché sono consapevole che è mio il compito del cambiamento.”

La legge dell’amore è quella legge che ci permette di essere nella vita e, grazie alla vita, trasformare noi stessi.

È una legge a cui tutti siamo soggetti, ma di cui soltanto alcuni si accorgono e che solo per alcuni si trasforma in reale vantaggio.

Questo vantaggio è per coloro che accolgono l’amore come legge universale di trasformazioni.

newsletter patrizio paoletti

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